BOL23


Artwork is © BOL23 1996, from Rome, except the first image, which was in Ancona City.

Many thanks for the translation from the Italian, courtesy of Federico De Vita. Text written by Bol23.


"BOL in Wild Style" in Ancona City (convention : Hip Hop Juice 96)


"BOL TMH"


"CAT"


"CAT" outline on paper with watercolors


"Against the wall" outline on paper


"No bad luck" outline on paper

Il mio nome e' *BOL*23*TremaRoma* e non quello imposto dai miei genitori, per questo mi appartiene. E' parte di me come quello che scrivo, dipingo, suono, canto etc...

Leggendolo, senti il suo suono morbido, tranquillo, che riempe la bocca, che come una bolla di sapone riflette cio' che lo circonda e puoi cosi' capire il perche' dello stile che ho scelto per rappresentarmi in pubblico. Vivendo a Roma (Italia) modifico, dipingendo, il suo aspetto visuale ed e' cosi' che mi piace contribuire alla "societa' dell' immagine". Io non ho nessuna verita' in mano, ma voglio provare a tirare fuori chi osserva dal modo convenzionale e ripetitivo di decodificare la citta'. Questa esigenza nasce dal fatto che ogni giorno, ognuno di noi, "subisce" delle immagini e delle scritte (soprattutto pubblicita' che hanno il solo scopo di vendere qualcosa) senza la possibilita' di "rispondere". La mia e' una risposta!! Una risposta a colori, lettere, immagini, segni e tutto quello che ritengo necessario per esprimermi meglio. Con questo non voglio dire che per forza i miei pezzi devono contenere dei messaggi espliciti perche' comunque ogni persona che li vede avra' il suo e solamente il suo modo di interpretarli, ma chiaramente io (e quello che dipingo) sono solamente lo specchio di tutte le esperienze e le immagini di cui mi nutro.

Mi ritengo fortunato perche' oggi, con il writing, abbiamo finalmente la liberta' (quella di poter dipingere quello che vogliamo, dove vogliamo, con chi preferiamo) anche se ci costringono, quando ci riescono, a pagare con la galera.Una liberta' che i pittori come Michelangelo dovevano conquistare a colpi di stile lavorando per vivere per committenti come la chiesa (con tutti i limiti che gli potevano imporre) e che noi oggi possiamo "comprare" con uno spray e regalare, a nostro rischio, all'uomo della strada (cattolico o no non fa differenza). Da anni cerco me stesso e il mio stile interpretando quello che dipingo e sapendo benissimo che non finiro' mai di cercare.

Vorrei per questa ricerca e per quello che produco dei mezzi piu' adeguati ed e' per questo che cerco di vivere con la pittura (insegno a dipingere attraverso l'uso della parte destra del cervello, vendo post-card con le foto dei miei pezzi e sono disponibile per convention, seminari, discussioni, mostre e qualunque lavoro mi permetta di esprimermi).

My name is *Bol*23*TremaRoma* [literally: shiver, rome] and not the one given to me by my parents. That's why it's MY name. It is part of me just like the things that I write, paint, play, sing and so on....

When you read it you hear a soft, nice sound that fills your mouth. Like a soap bubble it reflects what is around it. This way you can understand my style and why I chose it. Living in Rome (Italy) I change its aspect with my paintings. This is the way I like to contribute to society. I have no truth in my hands, but I want to help people to get out of the conventional and boring way to look at the city. This urge comes from the fact that every day everybody is thundered by images and messages (mostly from publicity) they can only passively accept. I try to react to this !! using images, letters, colors and signs and all the things I need to express what I feel best. By this I don't mean that my pieces contain some explicit message. Everybody has his own way to see things. I (through my paintings) am only a mirror of the experiences I have lived and of the images in my mind.

I feel lucky, because today, with graffiti, we are free to paint what we like, where we like and with whoever we like, even though they make us pay for it (when they manage to get us) with jail. People like Michelangelo had to win this freedom painting for employers (the church) who imposed certain limits. Now we can get a bomb [paint a piece] and make a gift to people on the streets (no matter what they believe in). It's been years since I first began to try to understand myself and my style, knowing that it is a journey with no end.

I would love to have more appropriate resources for this journey. This is the reason for which I try to live with my art: I teach [lessons in] how to paint with the right-hand side of the brain, I sell postcards with the photographs of my pieces, and I take part in conventions, seminars, discussions, and whatever lets me express myself.

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