Mentre agli umani piace dare nomi alle cose, i computer preferiscono di
molto i numeri. In una rete TCP/IP (che è quello che Internet è),
chiamiamo le macchine con un nome particolare per ogni macchina che
vive in un particolare "
dominio"
. Per
esempio, la mia workstation Linux si chiama archenland e
risiede nel dominio interweft.com.au. Il suo indirizzo
"umano" è quindi archenland.interweft.com.au (che è noto come il FQDN
- fully qualified domain name).
Comunque, quando i computer comunicano attraverso Internet, affinché questa macchina possa essere trovata dagli altri computer in Internet, è in realtà nota con il suo numero IP.
La traduzione (risoluzione) del nome (e del dominio) della macchina nei numeri realmente usati su Internet è compito di macchine che offrono il servizio di Domain Name (Domain Name Service).
Ciò che succede è questo:
/etc/hosts
)
e i domain name server di cui è a conoscenza (l'esatto
comportamento del resolver è determinato da /etc/host.conf
);
Quando si fa una connessione PPP, si deve dire alla propria macchina Linux dove andare a prendere le informazioni sulla conversione da nome ad indirizzo IP (risoluzione dell'indirizzo - address resolution) in modo che noi si possa usare i nomi delle macchine ma il nostro computer possa tradurli in numeri IP di cui a bisogno per fare il proprio lavoro.
Un modo è di inserire ogni host con il quale si vuole dialogare nel
file /etc/hosts
(il che è realisticamente totalmente
impossibile se si è connessi ad Internet); un altro è di usare i
numeri IP della macchine invece dei loro nomi (un esercizio di memoria
impossibile tranne che per le LAN più piccole).
Il modo migliore è configurare Linux in modo che sappia dove andare a prendere automaticamente queste informazioni nome/numero. Questo servizio è fornito dai sistemi Domain Name Server (DNS). Tutto ciò che serve è di inserire il numero (o i numeri) IP dei domain name server nel proprio file /etc/resolv.conf.
/etc/resolv.conf
L'amministatore del proprio server PPP o il servizio assistenza clienti dovrebbe aver fornito due numeri IP di DNS (ne è necessario solo uno, ma due danno un po' di ridondanza in caso di problemi in uno dei due).
Come menzionato in precedenza, Linux non può impostare il proprio name server nel modo che usa MS Windows 95. Quindi si deve insistere (mantenendo la calma) in modo che il proprio ISP fonisca questa informazione!
Il proprio /etc/resolv.conf
potrebbe essere qualcosa di
simile a:
domain nome.di.dominio.del.proprio.isp nameserver 10.25.0.1 nameserver 10.25.1.2
Si modifichi questo file (creandolo se necessario) per metterci le informazioni fornite dal proprio ISP. Dovrebbe avere la proprietà e i permessi che seguono:
-rw-r--r-- 1 root root 73 Feb 19 01:46 /etc/resolv.conf
Se si è già configurato un /etc/resolv.conf
perché si è in
una LAN, semplicemente si aggiungano i numeri IP dei server DNS per il
PPP al file che già esiste.
/etc/host.conf
Si dovrebbe pure controllare che il proprio file
/etc/host.conf
sia configurato correttamente. Dovrebbe
essere una cosa così:
order hosts,bind multi on
Ciò dice al risolutore di usare le informazioni nel file degli host prima di interrogare un DNS per la risoluzione.