Red Hat Linux 7.0: The Official Red Hat Linux Reference Guide | ||
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Le installazioni kickstart richiedono l'installazione del software da un CDROM o da un harddrive locale oppure via rete tramite il protocollo NFS, FTP ed HTTP.
Per utilizzare il metodo kickstart, dovete prima di tutto creare un file di configurazione kickstart (ks.cfg).
Il file di configurazione kickstart deve essere installato:
su un disco di avvio
sulla rete
Normalmente il file di configurazione kickstart viene copiato sul dischetto di avvio, o reso disponibile via rete. Il secondo metodo è quello più utilizzato, visto che la maggior parte delle installazioni kickstart tendono ad essere utilizzate per le reti.
Per attivare l'installazione kickstart via dischetto, è necessario creare un file ks.cfg, e copiarlo sul dischetto di avvio nella directory principale. Notate che i dischetti di avvio Red Hat Linux sono in formato MS-DOS, rendendo più semplice la duplicazione del file kickstart con Linux usando il comando mcopy:
mcopy ks.cfg a: |
(o il comando copy in ambiente Windows). Potete anche montare il disco di avvio MS-DOS e copiarlo tramite il comando cp. Sebbene non ci sia nessun requisito, la maggior parte delle installazioni kickstart caricano il software dal CD-ROM locale.
L'installazione kickstart via rete è la più utilizzata, perché il system administrator può facilmente automatizzare il processo d'installazione e velocizzare l'attivazione di una serie di network computer. È la metodologia più seguita dai system administrator che hanno un server BOOTP/DHCP ed un server NFS nella propria rete. Il server BOOTP/DHCP viene utilizzato per fornire al computer client le informazioni sulla configurazione TCP/IP della rete, mentre i file caricati durante l'installazione sono forniti dal server NFS. Spesso questi due servizi, BOOTP/DHCP e NFS sono forniti dallo stesso calcolatore.
Per effettuare un'installazione kickstart via rete, dovete avere un server BOOTP/DHCP nella vostra rete, che contiene le informazioni di configurazione per la macchina sulla quale state installando Red Hat Linux. Il server BOOTP/DHCP viene utilizzato per trasmettere al client le informazioni di rete, così come la posizione del file kickstart.
Se un file kickstart viene specificato nel server BOOTP/DHCP, il client prova ad accedere via NFS per ricevere tutti i file necessari per completare l'installazione.
Vi presentiamo un esempio del file dhcpd.conf per attivare un server DHCP:
filename "/usr/new-machine/kickstart/"; next-server blarg.redhat.com; |
Dovrete usare l'opzione filename per specificare il nome del file kickstart (o la directory nella quale il file kickstart risiede) e next-server per impostare il nome del server NFS.
Se il nome del file restituito dal server BOOTP/DHCP termina con uno slash ("/"), allora viene interpretato come path assoluto. In questo caso il client monta il percorso sul server NFS, e cerca il file kickstart. Il nome del file che il client cerca è:
<ip-addr>-kickstart |
La sezione <ip-addr> del nome del file dovrebbe venire sostituita con l'indirizzo IP del client. Per esempio, il nome del file per il computer con l'indirizzo IP 10.10.0.1 sarà 10.10.0.1-kickstart.
Osservate che se non specificate un nome del server NFS, il client cerca di usare il server che fornisce il servizio BOOTP/DHCP anche come server NFS. Se non viene specificate il nome del file o il pathname, il client cerca di montare il path /kickstart dal server BOOTP/DHCP, e cerca il file kickstart usando il filename <ip-addr>-kickstart come descritto sopra.